Ieri mi hanno dato della signorina Rottermeier. In effetti non è la prima volta. Ah già,
sono tornata. Quei miei quattro
affezionati lettori che da un anno e mezzo mi stanno reclamando avranno di
che leggere. Che poi sono mia sorella, una mia amica, mia zia e una amica di
una mia amica. Mica critici da premio
Pulitzer. Anche se la mia amica e l’amica della mia amica ne sanno. Di
scrittura.
Vabbè. Avevo iniziato, nel lontano autunno del 2013, con il
filone Dante. Quello lì che nel
mezzo del cammin della sua vita si era ritrovato in una selva oscura. Dopo aver
svelato citazioni fake, cavalli di Troia
e Galeotti ho avuto un arresto. Non cardiaco. Gravidico. La pregnanza mi
aveva preso male e mi aveva prosciugato la vena creativa. Ero tutta presa a
fare conti sul diametro biparietale
e la circonferenza cranica. Ah no
anche il femore e il cervelletto. E se ci ripenso vomito.
Mia figlia è uscita nuda e perfetta. Certo si, un po’ testona. Ma è ariete ascendente leone con luna in leone
con una mamma e un papà che proprio degli angioletti non sono. Anche se in
realtà intendevo testona perché ha il
diametro da tempia a tempia al 90esimo percentile.
Naturalmente, il mio ritorno alla scrittura, non significa
un passaggio repentino da Dante alla
poppante. Da un blog di letteratura
a un blog sulla vita dura. Che poi ci ho buttato dentro la rima baciata AABB senza accorgermene.
Dante Poppante Letteratura Dura.
Anni di metrica mica per ridere.
Ma torniamo alla nostra Rottermeier. Io non me la ricordo
tantissimo in verità. Heidi lo
guardavo da piccola. Era l’istitutrice e la governante che si occupava dell’educazione
di Clara. Mi sembra. Ed era una tipa super
rigida con la faccia sempre incazzata. La signorina Rottermeier nel tempo è diventata un’icona. E oggi
si usa definire Rottermeier qualcuno che usa
regole rigide nell’educazione dei figli, che cerca di applicare le buone
maniere, che ha un aspetto altero e severo e che è acida come un limone
immaturo. Embè?
Bene. Ieri sera mi
sono beccata della Rottermeier. Solamente perché cerco di insegnare a mia
figlia di 10 mesi ad addormentarsi da
sola. Perché la faccio piangere.
Perché non voglio che giochi o si distragga quando sta mangiando. Perché vieto
assolutamente che guardi la televisione. Perché le faccio mangiare solo cose
biologiche e fatte da me. E, comunque, l’ostinazione
paga.
E’ stata la mia bistrattata amica Brigida - a cui chiedo pubblicamente scusa se a volte ho trattato anche lei da Rottermeier - a dirmelo. Della
Rottermeier. Un po’ lo sospettava ma non pensava che io fossi veramente la Rottermeier. Che poi, detto tra me e i
miei 4 affezionati lettori, sono andata a cercarmela su youtube ed è identica a me. Cipollotto in testa,
occhialini, collo alto e faccia incazzata. Mi arrendo. Sono la Rottermeier. Embè?
Nessun commento:
Posta un commento