“Ho più pinelle che pensieri”, recita un post, di mia
sorella Paola, detta Piol, sulla mia pagina di facebook. Mia mamma – il genio –
e io, tornate dalla lunga permanenza estiva nel sud della Sardegna, l’abbiamo
iniziata al Burraco. La vera droga del secolo. In confronto la cocaina è
zucchero. Di canna.
La spacciatrice numero uno è mia suocera. Una maestra. Di
burraco e delle elementari. Qualche anno fa ci aveva già provato a insegnarmi il
burraco. Ma il terreno non era fertile e il virgulto non ha attecchito. La
piantagione della vera droga del secolo è quindi rimasta incolta e allo stato brado e la
maestra, mia suocera, poteva disporre della sua sola dose. Ad uso personale.
Nella lunga permanenza estiva nel Sud della Sardegna il
virgulto ha iniziato a fiorire. Il potere della droga si è diffuso rapidamente
iniziando a mietere le sue vittime. Mia madre, la tata Ju Ju, mia cognata. Io
ho resistito, per quanto possibile. Leggevo e poi mi ritiravo nelle mie stanze,
guardando con sdegno quelle povere derelitte affette da una dipendenza
incontrollabile. Giocavano fino a notte inoltrata, senza sosta, con gli occhi
iniettati di sangue.
E poi è arrivato il giorno della mia iniziazione. Avevo
finito i libri, mi sentivo sola, un po’ di debolezza e ho ceduto alla prima
sniffata di burraco. Inebriante. Il pozzetto da 18 carte era un surplus di
droga davvero invitante. Come resistere? Il genio, tata Ju Ju e io. Tre drogate
in crisi d’astinenza in attesa di mettere a letto la piccola Connie per poter
placare il nostro disagio. In cerca di qualsiasi scusa – vento, brutto tempo,
premio, supercazzola – per piazzare Connie davanti a un film Disney e giocare a
Burraco. Una malattia.
E poi è arrivato il giorno della partenza. Alla spicciolata.
Prima il genio. Poi io. Subito dopo la tata Ju Ju. Nella settimana milanese di
sosta, tra il sud del Sardegna e la Valle di Ledro, abbiamo giocato come
forsennate. Mia mamma e io rinunciavamo alle consuete attività quotidiane nella
pausa sonno di Connie. Ju Ju rinunciava alla sua, di pausa sonno. Nel frattempo
abbiamo iniettato la prima dose a mia sorella Paola, detta Piol. E creato un
mostro. Ma poi il mostro è partito per il suo viaggio on the road direzione eolie, e
noi ci siamo perse una ricca consumatrice. Urgeva trovare altri adepti. Subito.
Anche perché se giochi in due non c’è il pozzetto da 18.
E poi è arrivata lei, la Regina del Burraco.
Jessica Vanelli
36 anni
Riccia
Bionda
Fidanzata di Sergio Pedrazzini
Residenza estiva: Pur, Valle di ledro, residence panorama
Il trio del Burraco si era finalmente ricomposto. Il
pozzetto da 18 era salvo, insieme agli spritz carichi e immacolati. Un minuto
esatto dopo aver messo a letto Connie partiva la bisca. E il pozzetto da 18 era
quasi sempre suo, JessicaVanelli36anniricciabiodafidanzatadisergiopedrazziniresidenzaestivapurvaldiledroresidencepanorama
E poi è arrivato di nuovo il momento del distacco. Il genio
è partito con il pozzetto da 18. Abbiamo ricominciato a giocare in due, senza
sosta, fino all’arrivo, per l’ultimo week-end di agosto, di mia sorella Paola,
detta Piol. E sono aumentati gli spritz, carichi e immacolati, e, naturalmente,
il pozzetto da 18.
E poi, l’’estate sta finendo, e un anno se ne va. La
stagione del Burraco volge al termine. Io sono a disintossicarmi al Forte, c’è
il matrimonio di una mia amica. E’ l’occasione per distrarsi. Bevo uno spritz,
per non soffrire troppo. E per non perdere l’abitudine. Vedo un mazzo di carte
languido, adagiato su un comodino. Una morsa allo stomaco. Passo oltre.
E poi arriva una foto su whattsapp. Il genio e mia sorella
Paola, detta Piol, stanno andando a Stoccolma per il week-end a raggiungere mia
sorella Sara, detta Scrunch, lì per lavoro. Sono in aereo e stanno giocando a
burraco. Hanno comprato le carte in aeroporto.
Mi viene una crisi isterica, ho
la bava alla bocca e un travaso di bile per l’invidia. Scrivo a JessicaVanelli36anniricciabiodafidanzatadisergiopedrazziniresidenzaestivapurvaldiledroresidencepanorama,
devo condividere il dolore. E lei, empatica, con gli stessi crampi di
astinenza, allevia la mia pena.
L’unica consolazione è che le mie parenti, che in questo momento
sono allo spaccio di ACNE, mi portino qualcosa. Ecco. Porca Pinella. Che la stagione del burraco non abbia fine.
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