Organizzare feste di addio al nubilato per le amiche è
diventata un’abitudine consolidata. Dopo il finto Bachelorette Party in onore di Emanuela Messina, ne ho organizzato uno vero, cioè, per una vera futura
sposa, Emma Caronni, pronta per l’altare e per i fiori d’arancio il 29 giugno.
Tutto è iniziato con una serie di idee che si sono
sedimentate nel mio piccolo e danneggiato cervello cercando lo spazio per
evolversi. Che cosa le piacerebbe? Quali sono i suoi passatempi preferiti? Che
cosa la farebbe rimanere delusa? Come riuscire a mettere insieme le esigenze di
quindici persone diverse? Niente panico, spingo le idee ai lati del cervello. L’area
prefrontale, già vuota di suo, ha appena subito una miracolosa schiarita nella
nebbia costante e fitta. Sono temporaneamente abile, prima che la nebbia torni, il vuoto si può solo riempire.
Ce la posso fare.
Primo passo. Procurarsi una lista con le amiche che vorrebbe
invitare. Ricordarsi di chiedere numeri di telefono, mail e contatto facebook.
Emma aiuta il mio povero limitato cervello e mi prepara una lista in excel, con
tutte le informazioni. Fiuuuuuuuuuuuu. Fatto.
Secondo passo. Scrivere e-mail a tutte le amiche con un
programma generale. Chiedere se sono d’accordo con le proposte fatte e di farsi
avanti con ulteriori proposte. Prendere il foglio excel di Emma e iniziare a
segnare con delle crocette i si e i no. Sembra facile.
Terzo passo. Ideare il programma generale. Si vede che la
nebbia si è diradata bene perché lo stream of consciousness fluisce che è un
piacere. A pranzo con la mia amica Barbara Ceni parliamo di una festa di addio
al nubilato cui lei ha partecipato la sera precedente e mi fornisce una dritta
geniale, che si incasella perfettamente nel programma che mi si sta disegnando
tra la fuliggine. Le amiche della sposa le hanno regalato un abito da indossare
la sera della festa. Fantastico. La giornata si svilupperà in questo modo: una
merenda a base di frutta e cupcakes, la sua passione, a casa mia, in qualche
modo butterò fuori mio marito. Una seduta di shopping da Zara, dove Emma sceglierà un vestito
che le regaleremo. Vestizione prima della cena con look a tema e make up. Cena.
Scrivo e comunico.
Quarto passo. Ringhiare come un cane rabbioso alle caviglie
di ogni singola amica per ottenere risposte. Nel frattempo il flusso di
coscienza mi ha portato l’idea di un book di ricordi. Ognuna dovrà compilare un
“questionario” da me preparato e inviarmelo insieme ad una foto con la futura
sposa. Una fatica vera. Non tutte sono come me sempre attaccate a computer, Iphone
e Ipad. Non tutte sono addicted. Beate loro. Ma devo stampare tutto, ritagliare
i margini e incollare. Il mio cervello
fa una cosa alla volta, non gli si può chiedere di più. Ma ce la posso fare.
Quinto passo. Pensare ad un outfit sufficientemente ridicolo
con cui Emma si presenterà da Zara per lo Shopping. Una maglietta con una
scritta. Un velo artigianale. Dei palloncini bianchi legati ai polsi. Pensare
alla scritta, creare velo, gonfiare palloncini.
Sesto passo. Ordinare i cupcakes. Passare al setaccio tutta
Milano per trovare i più buoni, quelli meno pesanti, con le migliori
decorazioni e il più grande assortimento di gusti. Difficile cacchio. Per me
che non amo i dolci ancora di più. Ne devo ordinare tanti, vanno preparati,
devo farlo con un po’ di anticipo.
Settimo passo. Pensare al ristorante, prenotare tavolo,
accordarsi per il menù e per il vino, pensare a qualcosa da fare durante la
cena. La nebbia mi dà tregua perché mi viene un’illuminazione da Premio Nobel.
Il mio amico Claudione ha una bellissima enoteca in zona Corso Como, il
Cinghiale Rosso, il nome è di buon auspicio. Lo chiamo e lui è delizioso. Ci
riserva tutto il locale per la serata, mi fa preparare un menù su misura e mi
concede di poter usare il biliardino in dotazione al ristorante. Faremo un
torneo. Che ovviamente, per dormire sonni sereni, dovrò vincere scegliendo la
socia migliore. Non si concede nulla.
Le ragazze sono fantastiche. I questionari compilati
fioccano, le foto anche. Tutte offrono aiuto e collaborazione. Siamo una
squadra. Emma’s Bachelorette party sarà un successo. Ne sono sicura. Lei non si
aspetta nulla. Andranno e prenderla e la benderanno. Speriamo che non vomiti in
macchina. La maglietta è stampata, “I’m getting married….to a Saint!!”, ho
ritirato i cupcakes e li ho disposti sull’alzatina che la mia amica Brigida
Forese mi ha prestato. La frutta c’è, il mercato del giovedì di via Calvi non
tradisce. Il velo trash è fatto, mi ha aiutata mia mamma, il genio, cucendo un
finto tulle su un cerchietto di finte perle. Il book è ultimato e il ristorante
è prenotato. Lo spumante è al sicuro in frigorifero. Ho la scorta di caffè,
anche se è previsto un caldo porco e ho comprato le gerbere gialle, il suo colore preferito. Sono pure riuscita a scaricarmi una compilation
con tutte le canzoni che legano Emma ad ogni amica. Il questionario mi ha
aiutata. E ho stampato il tabellone per il torneo di biliardino. Che in un modo
o nell’altro vincerò. Ci siamo. Che il bachelorette party abbia inizio…
mitica.come sempre ;)
RispondiEliminaAspetta di leggere il seguito!!!!
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