La mia amica Gaia Aquino è la regina dei fiori. Non quella delle carte, sebbene anche a Scopone Scientifico sia una vera
regina. Lei è l’esperta mondiale di
gardening. Ha studiato giurisprudenza, in realtà, e il suo sogno è quello di fare il magistrato. Sua mamma,
Gabriella Zanetti detta Zanetti, racconta che da piccola Gaia Aquino aveva la
mania di mettere tutto a contratto
con tanto di firma in calce: “Io, Gaia
Aquino, mi impegno a mettere in ordine la cameretta per fare felice la mamma”.
Sono sicura che, se lo volesse davvero, Gaia Aquino, detta Gughi o, per gli amici,
Gu, farebbe il magistrato. Però la
passione più grande che ha è, senza dubbio, quella per i fiori.
Ghughi è una delle cinque persone più globalmente intelligenti che io conosca. Per fare un esempio
banale, una volta abbiamo fatto una gita, lei e io, nella sua casa in collina. Tra le chiacchiere infinite e le notti a
scambiarci segreti inconfessabili, che, tra il resto, è uno dei ricordi più belli della nostra amicizia, c’è pure scappata
qualche partita a Trivial Pursuit.
Non c’è mai stata gara. Avrò vinto si e
no una partita su dieci. E solo perché ho più memoria di lei e ho avuto
culo nell’imbroccare domande che conoscevo. Ma la sua intelligenza analitica e la sua capacità nel ragionamento mi
hanno annichilita. Si vede che al liceo classico, rispetto allo scientifico,
il sillogismo aristoteliano viene conficcato in testa dalla quarta ginnasio alla
terza liceo. O, almeno, è quello che mi
sarebbe piaciuto credere per accettare la bruciante sconfitta. Sono pure
riuscita ad accusarla di avere imparato a memoria tutte le domande e tutte le
risposte perché il gioco era suo. Invece no, semplicemente, è più intelligente. Porco cacchio.
Un pomeriggio di primavera, constatata la mia assoluta propensione verso un pollice di colore nero,
nero pece, dopo anni di piante morte rinsecchite, odore di fiori marcescenti e
cadaveri di tronchi in giro per la casa e per il balcone, mi sono decisa a posare le armi, arrendermi e chiedere aiuto a Gaia
Aquino. E’ arrivata pimpante, con metro alla mano e quel fare sicuro di chi
sa il fatto suo. Ha dato un’occhiata e mi ha dato appuntamento per il sabato
successivo. Direzione mercato dei fiori.
Quando ho varcato la soglia del mercato mi si è mozzato il fiato. E ho capito
subito che l’illuminazione celeste mi aveva inondata. Il mio pollice sarebbe certamente diventato verde. Abbiamo scelto
edera e dipladenia. E non abbiamo saputo resistere ad un mazzo di peonie rosa recise. Dieci per ciascuna.
Con un profumo che ancora adesso mi suscita una sorta di reverie da madeleine
proustiana.
Ma il grosso del
lavoro doveva ancora venire. Abbiamo passato un intero pomeriggio più un’altra
mezza giornata a mettere argilla, terriccio, invasare, concimare, bagnare. Le
nostre unghie erano sporche come quelle di un minatore a caccia di carbone. Il pavimento del balcone e della
cucina un campo di battaglia. Ma,
finalmente, avevo i miei fiori. Gaia Aquino, detta Gughi, e per gli amici,
anzi solo per me, Gu, ha compiuto il miracolo. I miei fiori sono ancora tutti vivi, stanno crescendo, sono sani e
forti e me ne prendo cura come fossero animaletti da nutrire e abbeverare. Se
le altre mie amiche mi vedessero non potrebbero credere alla trasformazione. Penserebbero
ad un mio ologramma proiettato sul balcone da qualche strano marchingegno tecnologico. Il mio pollice nero, nero pece, è diventato marrone. E presto sarà
verde. Ora sono pronta per una nuova
sfida a Trivial Pursuit.
mitica gughi.
RispondiEliminae hai pure un nuovo fiammante set da gardening!!!
E' vero cacchius! meraviglioso. Avrà il suo spazio in un post tutto suo!!!
Eliminastupenda storia.grande gaia
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