Andare da un hair stylist di fiducia, per una femmina, è fondamentale come scegliere il dentista o il ginecologo. E’ un fatto puramente concettuale, quando esci dal salone di bellezza devi sentirti rassicurata, fiduciosa, con l’autostima alle stelle e gnocca. Avere una testa decente equivale a sfoggiare un bel sorriso alla Durbans, a sapere che il Pap test è negativo, ad avere la consapevolezza di essere sana.
Avevo un hair stylist di fiducia, Marcello. Il salone era proprio accanto a casa dei miei, comodo. Lui era un vero artista, uno scultore dei
capelli, un genio. Mi mettevo letteralmente nelle sue mani lasciando che
liberasse il suo tocco creativo. E ogni
volta uscivo dal salone fighissima. Tanto da illudermi che tutti mi guardassero
perché ero fantastica e non perché avevo la faccia sporca o il baffo trascurato.
Mi sono fatta delle gran vasche Milano-Rho solo per andare da lui, Marcello, il
genio. Un giorno la brutta notizia,
Marcello torna nella sua Napoli. Mi lascia sola. Credo di aver portato il
lutto per settimane e di essermi fatta tagliare i capelli almeno 10 volte in un
mese prima che partisse. Per fare il pieno e tollerare più a lungo l’astinenza.
E adesso? Nessuno
sarà mai come lui. Vado a tentativi. Ho
i capelli corti e l’assenza di Marcello è ancora più drammatica. Provo da
Tony and Guy. L’hair stylist che ho scelto me li taglia bene ma c’è qualcosa
che non mi convince. Non mi sento a mio agio, mi manca Marcello. Ci vado due volte e poi insieme a mia sorella
compro un coupon su Groupon. Aiuto.
L’esperienza si rivela positiva ma a quel punto decido di far crescere i
capelli e per la spuntatina trimestrale basta anche un coiffeur qualunque.
Poi inizia il dramma
della brizzolatura incipiente. Sul capello castano scuro gli odiosi fili canuti si vedono di
brutto. Devo diventare biondiccia.
Piano piano. Devo farlo assolutamente e subito. Il problema è che sono in Valle di Ledro e non sono certa dell’esistenza
di un parrucchiere, figuriamoci di un salone come si deve. E invece c’è. Mi
butto. Colpi di luce. Il risultato non è male ma l’hair stylist di fiducia in
Val di Ledro non è propriamente comodo. Niente panico.
Tre mesi dopo tento
la carta del coiffeur sotto casa. Michelle. Mi fa i colpi di sole e mi
sfila il taglio. Esco praticamente bionda ma sto abbastanza bene. Dopo altri tre mesi e la brizzolatura in
crescita vado a rifare il colore. Esco rossastra con i colpi di sole sotto
ancora biondi. Non ci siamo. Rimando a quando tornerò dal mare. E dal mare torno con una chioma leonina e
ingestibile. Bisogna tagliare. Non da Michelle.
Mi consulto con le mie amiche ricce, Giulia e Daniela. Mi danno due dritte preziose ma io ho
bisogno di trovare la mia identità, il mio salone, il mio nuovo Marcello.
Un martedì all’ora di pranzo mi trovo per caso nei dintorni di Piazza Oberdan. E mi viene in mente Winters, quello di
Groupon. Butto dentro la testa, leonina, per vedere se c’è posto subito.
Daniel mi accoglie con un sorriso e io mi sciolgo i capelli così si rende conto.
Ha la compiacenza di rimanere con il
sorriso. Non c’è posto subito ma dopo mezz’ora. Ci siamo, è fatta.
Mi siedo. Daniel si
consulta con un altro Hair Stylist, Damiano. La mia chioma leonina e brizzolata
è sotto i loro occhi esperti. Parlano tra loro e procedono. Daniel si
scusa, ha un impegno importante, deve andare e mi lascia nelle mani di Damiano.
Lo lascio fare. Cerco di distrarmi, mi bevo un caffettino e giocherello con l’Ipad,
guardo i voli per Ibiza, ci sono i closing party questo week-end. In tre ore e mezza, con maestria e abilità,
Damiano spazza via la Zazzera Leon e mi crea una testa spettacolare con un
taglio asimmetrico, una base biondo scura e gli shatush. Divino. Marcello sarà
sempre nel mio cuore. Ma ho finalmente trovato ed eletto il mio nuovo Hair
Stylist!
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