venerdì 6 febbraio 2015

La signorina Rottermeier



Ieri mi hanno dato della signorina Rottermeier. In effetti non è la prima volta. Ah già, sono tornata. Quei miei quattro affezionati lettori che da un anno e mezzo mi stanno reclamando avranno di che leggere. Che poi sono mia sorella, una mia amica, mia zia e una amica di una mia amica. Mica critici da premio Pulitzer. Anche se la mia amica e l’amica della mia amica ne sanno. Di scrittura.

Vabbè. Avevo iniziato, nel lontano autunno del 2013, con il filone Dante. Quello lì che nel mezzo del cammin della sua vita si era ritrovato in una selva oscura. Dopo aver svelato citazioni fake, cavalli di Troia e Galeotti ho avuto un arresto. Non cardiaco. Gravidico. La pregnanza mi aveva preso male e mi aveva prosciugato la vena creativa. Ero tutta presa a fare conti sul diametro biparietale e la circonferenza cranica. Ah no anche il femore e il cervelletto. E se ci ripenso vomito.

Mia figlia è uscita nuda e perfetta. Certo si, un po’ testona. Ma è ariete ascendente leone con luna in leone con una mamma e un papà che proprio degli angioletti non sono. Anche se in realtà intendevo testona perché ha il diametro da tempia a tempia al 90esimo percentile.

Naturalmente, il mio ritorno alla scrittura, non significa un passaggio repentino da Dante alla poppante. Da un blog di letteratura a un blog sulla vita dura. Che poi ci ho buttato dentro la rima baciata AABB senza accorgermene. Dante Poppante Letteratura Dura. Anni di metrica mica per ridere.

Ma torniamo alla nostra Rottermeier. Io non me la ricordo tantissimo in verità. Heidi lo guardavo da piccola. Era l’istitutrice e la governante che si occupava dell’educazione di Clara. Mi sembra. Ed era una tipa super rigida con la faccia sempre incazzata. La signorina Rottermeier nel tempo è diventata un’icona. E oggi si usa definire Rottermeier qualcuno che usa regole rigide nell’educazione dei figli, che cerca di applicare le buone maniere, che ha un aspetto altero e severo e che è acida come un limone immaturo. Embè?

Bene. Ieri sera mi sono beccata della Rottermeier. Solamente perché cerco di insegnare a mia figlia di 10 mesi ad addormentarsi da sola. Perché la faccio piangere. Perché non voglio che giochi o si distragga quando sta mangiando. Perché vieto assolutamente che guardi la televisione. Perché le faccio mangiare solo cose biologiche e fatte da me. E, comunque, l’ostinazione paga.

E’ stata la mia bistrattata amica Brigida - a cui chiedo pubblicamente scusa se a volte ho trattato anche lei da Rottermeier - a dirmelo. Della Rottermeier. Un po’ lo sospettava ma non pensava che io fossi veramente la Rottermeier. Che poi, detto tra me e i miei 4 affezionati lettori, sono andata a cercarmela su youtube ed è identica a me. Cipollotto in testa, occhialini, collo alto e faccia incazzata. Mi arrendo. Sono la Rottermeier. Embè?

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